venerdì 24 gennaio 2014

Recensione: "io Parto" di Miriam Orlandi

In genere scrivo le recensioni dei libri letti sul mio blog OnTheAir dove tra l'altro presentai l'impresa di Miriam prima ancora che partisse, ma visto che ha usato una moto come la mia (nella versione 800cc) ho pensato di raccontare questa lettura qui, su myR100GS.

http://www.ioparto.eu

Ho incontrato Miriam, dire conosciuto sarebbe troppo, poco dopo che era rientrata dal suo viaggio in occasione del GS Day sul lago di Garda alla cui realizzazione contribuivo prima che l'ideatore Alessandro Dinon lo facesse finire "nel nulla", ovviamente era presente con la sua "Cocca".

La sera del sabato vedemmo alcuni filmati e ci parlò della sua avventura, sicura di se, decisa nei termini, mi aveva dato l'impressione di ostentare una forza ed una determinazione superiore alla realtà, era questa l'idea che mi era rimasta di lei prima di leggere il suo libro: un po' spavalda, un pò fatalista, un po' improvvisata, ma sempre determinata.

Bene, ora parliamo del libro, sono 336 pagine che si presentano molto bene in un formato giovane e dinamico, spazio alle immagini ed anche ai video che si possono vedere cliccando sul QRcode dove presente (attenzione che non tutti i programmi dedicati sono in grado di interpretarli, non so se per la carta fotografica od altro), per richiederlo vi rimando al sito di Miriam dove troverete tutte le informazioni necessarie.

Allora: non vi aspettate di trovarvi di fronte al classico libro che vi racconta un viaggio nei minimi particolari, vi da i riferimenti, le strade, cosa portare dietro e come prepararvi, no, non è un manuale di viaggio come del resto è chiaramente scritto nella prefazione, ma è un'avventura dentro se stessi in cui i paesaggi attraversati e le persone conosciute fanno da ricca cornice a questo quadro impressionista che Miriam ha saputo trasmetterci con grande passione.

Miriam non ci nasconde nulla, non si dipinge come SuperWoman, ma si mostra in modo autentico con le sue debolezze, frustrazioni, successi, delusioni, amori, difficoltà giornaliere piccole e grandi, cresce insieme al viaggio, si arricchisce di tutto quanto la gente riesce a trasmetterle e nello stesso modo, dove le è possibile, presta la sua opera di fisioterapista aiutando persone a volte ai limiti della sussistenza.

Avrà inconvenienti tecnici non da poco, come quello ad esempio della rottura del giunto cardanico (di cui ho sofferto anche io, trovate buona documentazione nei miei post precedenti), problemi che la terranno ferma per settimane nelle quali dovrà inventarsi un lavoro, una sistemazione, ecco, su questo c'è da dire come Miriam abbia costruito il suo itinerare appoggiandosi a persone che nella maggior parte dei casi non aveva mai visto e conosciuto, le soste in albergo sono quasi sempre sporadiche e dovute alla mancanza di riferimenti validi in quella zona.

Ci sono volte in cui la lettura mi ha fatto quasi "arrabbiare" nel senso buono della parola, sono diverse le volte infatti in cui un uso corretto e preparato del GPS l'avrebbe tolta d'impaccio da situazioni imbarazzanti se non addirittura pericolose, e lei invece che fa? Lo tiene chiuso nella borsa! Eppure non è un imbranata dell'informatica, anzi, da quello che si capisce è molto in gamba anche per la meccanica, dove non c'arriva con le sue conoscenze viene fuori l'orgoglio e la determinazione, se poi questi non bastano ricorre all'aiuto di qualche amico ed in un modo o nell'altro ne esce sempre fuori.

Il viaggio come capirete mano a mano che andate avanti nella lettura è una ricerca di se stessa unita alla scoperta di nuove culture, nuova gente, nuove usanze, tutto avviene spesso tra mille difficoltà che Miriam riesce sempre a superare, ad esempio è vegetariana e riuscirà a mantenere fede a questa sua convinzione in tutto il tragitto, non è cosa da poco se si considerano le zone attraversate.

Non voglio andare oltre, spero di avervi convinto che la lettura vale e che se un viaggio del genere nella vita non lo potrete mai fare (mai dire la parola MAI) sognate insieme a Miriam che lei c'è riuscita!

Buona strada, Alex myR100GS.

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